Flora
Nell’Oasi WWF-Riserva regionale Guardiaregia-Campochiaro sono presenti, nella Direttiva “Habitat” dell’Unione Europea, due habitat prioritari, (ovvero a maggior rischio di estinzione): “le foreste dei valloni del Tilio-Acerion” delle Gole del Torrente Quirino e “le faggete a Taxus baccata ed Ilex aquifolium” di Monte Mutria e della Montagna di Campochiaro.

La vegetazione delle Gole del Quirino mostra due specie molto interessanti come il Leccio che, costituisce una delle rare localizzazioni matesine, e la presenza extrazonale di un arbusto tipico della macchia mediterranea, il corbezzolo nell’unico sito segnalato sul versante orientale del Massiccio del Matese.
Le pendici del Mutria, così come la Montagna di Campochiaro, sono invece il regno del Faggio che forma fustaie spettacolari.

In località “Tre Frati” sono presenti alcuni imponenti esemplari dall’età stimata in circa 500 anni.

Alle quote altimetriche più basse e anche sui versanti esposti a S-SO, si individuano altre formazioni vegetali quali il carpino nero, il cerro, l’orniello, l’acero di Lobelius, il maggiociondolo e il corniolo.
I prati e le pareti rocciose di Monte Mutria, nella stagione primaverile e all’inizio dell’estate, sono ricchissimi di fioriture molto spettacolari: Crocus, Garofano selvatico, Semprevivo, le genziane e soprattutto, la Soldanella alpina, l’Androsace villosa e la Primula auricola. Inoltre, in diverse zone dell’Oasi è possibile osservare altre importanti fioriture come il Sigillo di Salomone, il Giglio di San Giovanni, il Giglio martagone, l’Aquilegia vulgaris, l’ Anemone dell’appennino, l’Hepatica nobilis, l’ Atropa belladonna e oltre 40 specie di orchidee.
Fauna
Il lupo (Canis lupus italicus) è il signore dell’area protetta. Le recenti ricerche lo segnalano soprattutto lungo i sentieri forestali alla quote più basse di Monte Mutria ed alle quote medie sui pianori carsici di Campochiaro.

Tra gli altri mammiferi segnaliamo anche il gatto selvatico, il tasso, lo scoiattolo, il cinghiale ed il capriolo.
Vista la ricchezza d’acqua per gran parte dell’anno, gli anfibi sono una presenza fondamentale dell’Oasi ed è molto interessante l’osservazione di un raro endemismo italiano come la Salamandrina dagli occhiali, simbolo della Riserva.


Nel sottobosco della faggeta, non è difficile imbattersi nella grande Salamandra pezzata e in primavera, sia sul torrente Rio Vivo che sul San Nicola, la Rana dalmatina. Tra i rettili segnaliamo la natrice dal collare ed il saettone occhi rossi.

Fra gli uccelli rapaci, un capitolo a parte merita l’importante avvistamento dell’aquila reale non nidificante, ma più volte in volo sulle faggete, alla ricerca di nuovi areali di predazione. Non da meno è l’osservazione del rarissimo lanario nell’area delle gole del Quirino; sono presenti inoltre il falco pellegrino, il falco pecchiaiolo, il nibbio reale e la poiana. Fra gli altri uccelli si segnala sui costoni del Mutria il gracchio alpino e, su tutta l’area, il corvo imperiale, il picchio rosso maggiore, il picchio verde e il picchio muratore; sulle fredde acque dei torrenti San Nicola e Rio Vivo è possibile individuare il caratteristico merlo acquaiolo. Nell’area protetta, sono inoltre state censite circa 340 specie di farfalle tra notturne e diurne e, tra gli altri insetti, la rara è bellissima Rosalia alpina della famiglia dei Cerambicidi.
Foto: F. Parisi